Corale Santa Maria

                                         COGOLETO

Lectio Divina Musicata

La “Corale S. Maria”, composta prevalentemente da giovani, è sorta nel 1979 per contribuire alla dignità ed al decoro delle funzioni liturgiche. Ha successivamente ampliato il proprio repertorio inserendo brani Spiritual, canti popolari e folkloristici e si è esibita in diversi concerti, partecipando inoltre a convegni diocesani, regionali e nazionali riscuotendo calorosi consensi di critica e di pubblico.

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Martedì 26 Dicembre nella chiesa parrocchiale di Cogoleto alle ore 21 vi sarà il consueto Concerto di Natale della nostra Corale e del Coro dei nostri Pueri Cantores. Sarà una serata di ritrovo e convivialità che il coro ha organizzato, insieme al Consiglio Pastorale Parrocchiale di Cogoleto, per i propri parrocchiani. La serata ha lo scopo di riunire, insieme al parroco don Danilo Grillo, tutti i gruppi parrocchiali e tutti i fedeli per lo scambio di auguri  natalizi nel ricordo del grande sacerdote don Vincenzo Delfino, scomparso un anno fa.

Chi siamo

La Corale è sorta per iniziativa del M° Michele Fancello, da tutti i Cogoletesi conosciuto come “Michelin”, per oltre sessant’anni organista della Chiesa Parrocchiale di S. Maria Maggiore in Cogoleto. Con l’importante aiuto dell’allora parroco don Vincenzo Delfino, riunì una trentina di giovani della parrocchia e diede vita, oltre che ad un coro di ragazzi e ragazze cui si insegnava a conoscere ed amare la Musica Sacra, ad un vero e proprio punto d’incontro per quei giovani, i quali potevano ritrovarsi e divertirsi in un ambiente sano nel quale l’amicizia era considerata il bene più prezioso.

 

Ancora oggi è così. L’amore per la musica, il ritrovarsi insieme in simpatia ed il condividere momenti intensi ed importanti sotto il profilo spirituale, tengono uniti i giovani di allora con i giovani di oggi, i quali, con il passare degli anni, hanno contribuito ad accrescere la corale, passando dapprima per il coro dei Pueri Cantores, per poi giungere, gradualmente, al coro maggiore.

La corale è così diventata nel corso degli anni un luogo di passaggio per tantissimi giovani Cogoletesi. Alcuni vi si sono fermati, altri hanno preferito continuare per altre strade (a volte tornando all’ovile!); ma per tutti coloro che hanno fatto parte di questa famiglia rimane sempre vivo il ricordo di una esperienza coinvolgente e divertente ma al contempo seria e formativa.

Vuoi entrare nella Corale? 

Le porte del coro sono sempre aperte, sia metaforicamente, sia fisicamente. La Corale infatti canta la messa parrocchiale tutte le festività e tutti i sabato sera alla Santa Messa Parrocchiale. Basta farsi condurre dalle note dell’organo per giungere alla cappella della Madonna della Misericordia, dove prende posto la Schola Cantorum, per chiedere informazioni e per conoscere le attività che animano la nostra cantoria, per fare amicizia con le persone che la compongono o anche solo per poter chiedere informazioni e scambiare pareri in fraternità e simpatia.

Com'è bello stare insieme

Ecce quam bonum et quam iucundum abitare fratres in unum! Ecco, quanto è bello e quanto è giocondo, che i fratelli abitino in uno, che siano una sola persona! Racchiuso in questo antico Responsorio v’è la summa del messaggio cristiano, cioè che i fratelli possano vivere in armonia ed in fraternità, diventando nella loro unità vincolo d’Amore.

E’ con questo augurio di speranza che vogliamo iniziare la nostra visione d’insieme del nostro repertorio. La nostra conoscenza non è che una goccia nel mare, ma speriamo che l’amore con cui ci rapportiamo alla “Parola di Dio portata in musica” (il Gregoriano) e alla solennità della Polifonia Sacra possa toccare gli animi di chi l’ascolta preparando il nostro cuore alla partecipazione della liturgia terrena, che sempre di più deve avvicinarsi allo splendore della Liturgia Celeste.

I repertori

Per contribuire al decoro ed alla dignità del culto (la parte concertistica rimane per noi costantemente in secondo piano rispetto alla liturgia), la “Corale Santa Maria” ha scelto il proprio repertorio di canti seguendo elementari quanto improrogabili accorgimenti: la sacralità e l’adeguatezza liturgica. In questo ambitus, due (a parte i corali popolari ad uso dell’assemblea e l’ordinario della messa, nel canto dei quali il coro funge da guida per i fedeli) sono i repertori della cantoria: quello Gregoriano e quello Polifonico.

Il repertorio Gregoriano

Grande importanza riveste il canto gregoriano nel repertorio della nostra corale. Esso è il canto proprio della Liturgia Latina. “La Chiesa riconosce il canto Gregoriano come proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale.” (Costituzione Conciliare Sacrosantum Concilium, cap. VI – 116).

Consci dell’importanza data dal Concilio Ecumenico Vaticano II al Canto Gregoriano all’interno del grande e doveroso rinnovamento liturgico, ci siamo fatti partecipi, nella nostra umiltà, alla riscoperta di questo millenario repertorio, che dai primi secoli del Cristianesimo accompagna ancor oggi la preghiera della Chiesa di Dio.

Pertanto, seguendo la tradizione musicale della nostra parrocchia, ci siamo fatti portatori del pensiero del parroco (dal 1952 al 1978) don Antonio Robello. Grande uomo di cultura, oltre che di fede, incoraggiò il canto corale e gregoriano negli anni antecedenti il Concilio, consapevole del fatto che solo attraverso un repertorio musicale degno, l’assemblea dei fedeli potesse diventare una sola voce nel canto dei Divini Misteri. Di prima persona egli insegnò ai giovani ed ai meno giovani la musica, componendo egli stesso canti liturgici, trascrivendo i corali di J. S. Bach in italiano e dando ad essi nuova vita grazie a testi da lui stesso composti, veri capolavori di poesia, ancor oggi in uso nella nostra parrocchia. Ma soprattutto fece conoscere ai fedeli di Cogoleto il canto Gregoriano, sino ad allora messo nel dimenticatoio. Ancor oggi moltissimi parrocchiani ricordano a memoria messe gregoriane, anche molto complesse dal punto di vista musicale (come la Messa XII Pater Cuncta) proprio perché insegnate al tempo da questa grande figura di sacerdote.

Sulla scia di questo grande rinnovamento culturale e spirituale, in cui gli stessi fedeli sono chiamati a prendere parte al canto di questo magnifico repertorio di brani, la corale S. Maria si è fatta partecipe della salvaguardia di questo tesoro nascosto della nostra comunità.

Alcuni brani del nostro repertorio Gregoriano

Che cos’è il Gregoriano

Se siete arrivati fin qui senza avere la benché minima idea di cosa sia il canto gregoriano o ne avete solo una vaga idea ecco una breve ma (speriamo) completa delucidazione.

Abbiamo già detto che il canto gregoriano è il canto proprio della Chiesa e della liturgia di rito latino. Esso ne anima la struttura stessa liturgica in tutte le sue parti, dal canto del celebrante a quello dei fedeli. Ma come si è arrivati a questo? Ecco una più che sintetica storia di questo grande tesoro liturgico - musicale.

Sappiamo tutti che nei primi secoli del Cristianesimo i cristiani potevano riunirsi solo in segreto a causa delle persecuzioni. Nelle prime messe era palesemente non necessario avere un coro “specializzato” che cantasse (bastava un solo cantore), per lo spazio poco ridotto di queste prime aule (case patrizie o secondo alcuni le stesse catacombe). Dopo l’editto di Costantino e la consueta liberalizzazione del culto cristiano si cominciò ad edificare basiliche anche molto ampie, come quelle romane. In questi grandi ambienti il sacerdote, per poter far intendere alla massa dei fedeli le orazioni e le altre parti della messa, doveva ricorrere, per ragioni di praticità acustica, al canto. Rimane infatti molto più chiaro in un vasto ambiente cantillenare su una stessa nota un frase (il cosiddetto recitativo o recto tono), piuttosto che recitarli col “parlato”. Provate voi stessi, in un grande ambiente, a parlare ad un vostro uditore a quasi cento metri di distanza. Poco capirà. Provate poi a ripetere la frase cantandola a voce alta su uno stesso tono. Risulterà tutto sicuramente più chiaro. La messa, dunque, nasce come messa cantata. Non esisteva messa letta. Nessuna parte lo era (eccetto le orazioni in segreto). Dall’inizio alla fine si dialogava con il celebrante solo e soltanto attraverso la musica. Per noi oggi, a causa della microfonazione nelle chiese, risulta difficile immaginare l’essenzialità del canto. Oggi le messe sono quasi sempre lette. Ma per secoli l’unica messa concepita era quella cantata. Anche le parti affidate agli astanti venivano cantate. Nasce così l’esigenza di un coro che canti le parti dell’ordinario (Kyrie, Gloria, ecc.) e del proprio del tempo (come l’Introito che accompagna l’ingresso processionale ad inizio messa).

Ogni zona geografica, ogni regione e addirittura ogni patriarcato (Roma, Aquileia, Milano, le Gallie, tanto per fare un esempio) avevano una propria liturgia (e quindi un proprio canto) con peculiarità proprie.

Ciò che si cantava a Roma prende il nome di canto romano antico, la liturgia in Francia ai tempi dei Carolingi si chiama Gallicana, mentre in Spagna, sotto la dominazioni dei Mori, nasce la liturgia (e quindi il canto) mozarabica, a Milano quella Ambrosiana, nell’Italia Meridionale quella Beneventana (Benevento era infatti il fulcro religioso e politico di quella zona).

Quando Carlo Magno diede il proprio appoggio al Papa, al fine di sancire l’avvenuta unione tra papato ed impero carolingio, volle imporre la liturgia Gallicana (e quindi il canto Gallicano) a tutta la cristianità d’occidente. Viste le resistenze dell’ambiente romano si preferì arrivare ad un compromesso, che unisse le parti migliori del canto romano antico (più essenziale ed asciutto sotto l’aspetto musicale) e di quello Gallicano (più melismatico e dalla liturgia più prolissa e complessa). Da questa unione nacque il canto gregoriano.

Il repertorio Polifonico

Come già ricordato, la Corale S. Maria ha scelto i brani del proprio repertorio seguendo criteri di dignità liturgica ed adeguatezza musicale. Seguendo questi elementari principi, con il passare degli anni abbiamo arricchito il nostro repertorio polifonico con brani di compositori attivi dal 1400 ai giorni nostri.

Oltre alla predilezione per autori eccelsi ed universalmente conosciuti nel campo della musica sacra come J.S.Bach o L.Perosi abbiamo attinto anche da compositori meno conosciuti dal grande pubblico o addirittura anonimi. La cosa più importante è che la musica composta da questi autori fosse rivolta a Dio (Soli Deo Gloria), in modo che, attraverso la nostra seppur umile voce, potesse arrivare a tutti i fedeli nei momenti più intensi delle sacre funzioni.

Alcuni brani del nostro repertorio Polifonico

                          
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Concerto di Natale

Maggio Musicale in Seminario a Savona

 

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e-mail: coralesantamariacogo@tiscali.it