* Ammira l'importante reperto nel Palazzo Comunale di Cogoleto *
 
 

La Scultura

  Casella di testo: itinerari
 

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La Scultura Bizantina

 

Questo importante reperto, oggi custodito ed esposto nel Palazzo Comunale, un tempo era stato utilizzato come pallio d'altare nella Cappella di S. Maria Maddalena, la quale si trovava a Cogoleto in prossimità della foce del torrente Arestra. L'antica Cappella dedicata a Santa Maria Maddalena, venne distrutta nell'anno 1850 per ampliare gli opifici che esistevano sulla riva sinistra del torrente. Alcuni anni dopo la sua demolizione, il pluteo venne recuperato dal sacrestano Ambrogio Calcagno e trasportato nella Chiesa di S. Sebastiano. Nel 1880 il Marchese Marcello Durazzo, esaminando accuratamente il reperto, lo definì opera di valore storico non comune.

 

Pluteo Marmoreo

 

Ponte Romano

 

Arco

 

Con un opuscolo edito in Genova (Tip. Arcivescovile) segnalò il pluteo agli studiosi del tempo, che ne fecero campo di interessanti discussioni. In particolare, N. Russo in una pubblicazione (edita nel 1914), inerente il pluteo marmoreo di Cogoleto, si era così espresso: "fu scoperto nel 1878 in un vigneto nei pressi montuosi di Cogoleto, tra i ruderi di una cappella antichissima. E' una lastra rettangolare, alta poco più di un metro, lunga - così era almeno perche, per quanto mozza nell'estremo destro, facilmente se ne può ricostruire il pezzo mancante - circa due metri e mezzo, scolpita in rilievo, a superficie lievemente convessa. Porta nel centro un bel monogramma di Cristo in nitido bassorilievo, con otto bracci di larghezza uniforme fondentisi assieme al centro del monogramma e limitati alla periferia da un nastro in voluta esattamente circolare. I due estremi del nastro vanno con dolci curve a terminare alla base di due croci eguali e simmetriche ai lati del monogramma. Le due croci hanno le punte leggermente biforcate e sono marginate da un orlo liscio e rilevato. Le estremità dei tre bracci superiori di ognuna di esse sono sormontate rispettivamente da un piccolo ovolo. Infine un orlo lineare diritto corre lungo i quattro lati della lastra". Circa la provenienza del pluteo, l'autore ipotizzava che, trattandosi di un pezzo di lastra mobile, trasportabile e trovandosi la stessa in un paese ligure costiero, all'esempio di tante altre pietre trasportate dai nostri padri dall'Oriente ad abbellire i nostri templi di Venezia, di Genova, di Pisa ecc., era la dimostrazione che tale pietra venne scolpita in altri paesi e trasportata a Cogoleto da qualche navigante, per l'ornamento della cappella, tra i ruderi della quale fu poi trovata.

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