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Egli dovette affrontare difficoltà per
convincere qualcuno ad appoggiare e finanziare il suo piano e finalmente i
reali di Spagna gli diedero fiducia e lo aiutarono nell'impresa che ai più
sembrava folle. Nel 1492 tre piccole navi, le caravelle, furono allestite
nel porto di Palos; la Santa Maria,
la Pinta,e la Nina. Colombo sulla prima il 3 agosto con 120 uomini di
equipaggio, avventurandosi nell'immenso Oceano Atlantico mai
attraversato da nessuno. La più grande avventura di ogni tempo era
iniziata. La traversata dell'Atlantico durò oltre due mesi, tra il
malcontento degli uomini dell'equipaggio a cui Colombo spesso doveva
nascondere la reale distanza compiuta per non scoraggiarli. Il 12
ottobre, il passaggio di uccelli migratori precedette, tra il giubilo
generale, l'avvistamento della prima isola. Una piccola isola
dell'arcipelago Bahama, nell'America centrale, detta Guanahani e
ribattezzata da Colombo San Salvador. Colombo era sicuro di essere
giunto in Asia, nelle terre descritte da Marco Polo; proseguendo egli
scoprì le grandi isole di Cuba e di Haiti, e nella sua convinzione,
chiamò queste terre " Indie Occidentali" e gli abitanti "indiani". Ad
Haiti costruì una fortezza, lasciò un piccolo contingente di uomini,
quindi riprese il mare per ritornare in Europa. Nel marzo 1493, dopo una
traversata altrettanto avventurosa, ma sostenuta dall'entusiasmo della "
scoperta", Colombo approdò a Palos tra l'incredulità degli Spagnoli e di
tutti coloro che avevano osteggiato il suo progetto. Certo pochi
avrebbero prestato fede al racconto suo e dei suoi uomini se Colombo non
avesse portato con sé indiscutibili testimonianze; un carico di prodotti
strani e dieci indigeni. Aveva senz'altro raggiunto terre sconosciute,
ma quanto aveva portato lasciò delusi i sovrani, che si aspettavano da
quel viaggio qualcosa di più prezioso. Nel giro di pochi anni tra il
1493 e il 1500, altre quattro spedizioni seguirono la prima. Tra queste,
la più importante fu la seconda, partita da Cadice e fornita di 170
persone che avevano il compito di iniziare la colonizzazione dei nuovi
territori per i reali di Spagna: vennero scoperte le isole Antille e la
costa nord dell'America meridionale alle foci dell'Orinoco. Qui, a causa
di ribellioni, che da tempo avvenivano nelle terre appena colonizzate,
un inviato del re arrestò Colombo e lo portò prigioniero in Spagna, ma
fu presto liberato. Nel 1504 si stabilì in Spagna e vi trovò un ambiente
ostile; la regina, sua protettrice, era morta; il re e la corte non
comprendevano l'importanza delle sue scoperte, né accettarono il suo "Memorial
des Agravios", un lungo memoriale sui torti ricevuti. Morì a Valladolid il
20 maggio 1506, quasi povero. Venne sepolto inizialmente nella chiesa di
Valladolid, ma i suoi resti furono quindi inumati nella cripta di un
monastero a Siviglia, dove venne poi sepolto anche suo figlio Diego Colombo,
ma pressoché subito posti nella cattedrale della stessa Siviglia.
Successivamente i loro resti, per espresso desiderio del grande ammiraglio
in un codicillo testamentario segreto, di cui non c’è chiara traccia, nel
1544 sarebbero stati traslati nell’isola Hispaniola, già dai cartografi
coloniali denominata come "isola di Santo Domingo". Ufficialmente si disse
però che a essere traslati erano stati i resti del solo Diego. Nel 1877 il
Nunzio Apostolico in Santo Domingo, durante alcuni lavori per la cattedrale,
scoprì una cripta, evidentemente nascosta, dove vi erano oltre ai resti di
Don Luis Colon, il nipote, una cassa di piombo, con dei resti umani; vi era
una scritta che attribuiva questi resti al Primer Almirante y Virrey de las
Indias, Don Cristobal Colon. Oggi quei resti sono stati trasportati ancora
una volta e riposano al faro di Colon, voluto dal governo dominicano a
perenne ricordo dello scopritore. Il suo grande merito rimane quello di aver
compiuto un viaggio di scoperta verso una meta che era solo
un'intuizione, un'impresa quasi irrealizzabile con i mezzi del tempo. |